“Un uomo taciturno, affidabile e timido, dal corpo asciutto come un rametto d’ulivo. Gli occhi, di un azzurro pulito, erano piccolini, ma talvolta emanavano una luce concentrata, molto intensa.” Così Raffaele Carrieri, poeta sensibile e attento, descriveva, in un suo scritto del 1969, lo scultore Ugo Guidi. E descriveva lo scultore proprio nel suo luogo di lavoro, che non era un atelier o un polveroso laboratorio come se ne vedono tanti a valle delle Apuane, ma il giardino della sua casa a Vittoria Apuania, perché era proprio lì che prendevano vita le sue sculture, fra platani e pini e pioppi. In questo giardino Guidi faceva nascere le sue opere.